dal 1199 al 1914


Cartolina di porta Santa Croce tratta da “Reggio in cartolina” - 1978
Cartolina di porta Santa Croce tratta da “Reggio in cartolina” - 1978

 

 

Il territorio del quartiere di Santa Croce, o più propriamente Santa Croce Esterna, comprende attualmente le Parrocchie della Santa Croce e di San Paolo Apostolo nella sua conversione ed e' situato nella prima periferia reggiana, a nord di Porta Santa Croce, la cui fondazione risale al 1199, quando Guido Lambertini da Bologna era podestà di Reggio.

Elenco dei rettori della chiesa di S.Biagio o S.Croce dal principio del 1200 fino alla demolizione del 1551 tratto da “S.Croce nuova chiesa parrochiale ne' sobborghi di Reggio”  - 1919
Elenco dei rettori della chiesa di S.Biagio o S.Croce dal principio del 1200 fino alla demolizione del 1551 tratto da “S.Croce nuova chiesa parrochiale ne' sobborghi di Reggio” - 1919

1. La Chiesa di San Biagio o di Santa Croce esterna, fuori le mura (1217-1551)

 

Nel XIII secolo, appena fuori la porta si trovava la chiesa di San Biagio, detta anche di Santa Croce, proprio perché situata nel Borgo di Santa Croce. Nel 1217 un certo Guanterio o Gualterio ne fu primo rettore. Fu ristrutturata nel 1273, quando ne era rettore Fredaldo ed era sottoposta all'Abbazia di San Prospero fuori le mura. Infatti il documento “Memoriale potestatum” recita:

« nello stesso anno e millesimo (1273) fu murata ed allongata la chiesa di San Biagio e di Santa Croce fuori di città presso Porta S. Croce … il lavoro fu intrapreso e terminato nello stesso anno ».

Un documento del 1314 ricorda che aveva un altare dedicato a S.Cristoforo e nel 1319, durante le lotte tra le famiglie che si contendevano la signoria su Reggio, fu occupata dalle truppe di Cangrande della Scala. Nel 1331 vi esisteva un Consorzio di S.Maria.

La chiesa, che si trovava vicino alla fossa delle mura, nel 1396 fu gravemente danneggiata dalle acque e il rettore Martino della Torre segnalò il pericolo alla Comunità di Reggio, chiedendo che si intervenisse.

Soltanto nel 1476 la chiesa fu restaurata e Mons.Filippo Zoboli, vescovo di Comacchio e abate del monastero benedettino di San Prospero, ne consacrò il nuovo altare. 

Ritratto di papa Sisto IV (Pecorile (Savona) 1414 – Roma 1484)
Ritratto di papa Sisto IV (Pecorile (Savona) 1414 – Roma 1484)

1.1 La reliquia della”sacra spina”


Pochi anni prima, nel 1471, Mons.Filippo Zoboli ricevette in dono da papa Sisto IV una sacra spina della corona di Gesù Cristo e nel suo testamento redatto nell'anno 1494 dispose che alla sua morte il suo corpo venisse seppellito « nella chiesa di Santa Croce che intendo far fabbricare in questa Chiesa di Reggio presso la porta di Santa Croce per la quale si va a Mantova in luogo in parte già acquistato ed in parte che si acquisterà ».

Purtroppo Mons.Zoboli morì improvvisamente per una caduta e i cappellani da lui scelti per eseguire il testamento si rivolsero al papa Alessandro VI, esponendo che egli era « morto senza aver fabbricata la Chiesa di S. Croce, quale verisimilmente non si fabbricherà più, perché il Prelato prima di morire aveva alienato il luogo destinato per la costruzione senza stabilir null'altro ».

La reliquia della sacra spina restò in possesso di Mons.Zoboli fino alla sua morte e fu consegnata all'erede Tomaso Zoboli, che la consegnò all'abate di San Prospero, come risulta da un documento del 15 dicembre 1513. Il priore del monastero la conservò fino all'anno 1600 circa, quando fu trasferita nella Basilica di San Prospero, insieme alle reliquie del santo Patrono. Presso la sagrestia dell'odierna Basilica si custodisce tuttora una spina che è ritenuta autentica.

Ritratto di Ercole II, Marchese d'Este, IV duca di Ferrara, Modena e Reggio (Ferrara 1508-1559)
Ritratto di Ercole II, Marchese d'Este, IV duca di Ferrara, Modena e Reggio (Ferrara 1508-1559)

1.2 Demolizione della chiesa di San Biagio e del Borgo di Santa Croce Esterna


Nel 1551 il duca Ercole, volendo fortificare più saldamente Reggio, ordinò la «tagliata», cioè la demolizione di ogni edificio nel raggio di mezzo miglio dalle mura cittadine. Pertanto la chiesa di San Biagio venne demolita, e con essa tutto il Borgo di Santa Croce e anche l'abbazia di San Prospero, che conteneva le vestigia del Santo, poi traslate nella cittadina Basilica omonima, dove sono tuttora conservate, sotto l'altare maggiore.


2. La chiesa di San Biagio dentro le mura ( 1560 – 1783 ): Santa Croce “interna”

 

Pochi anni più tardi, nel 1560, venne costruita la nuova chiesa di San Biagio, che sebbene fosse situata entro le mura della città, in via Tiratora, l'attuale via Ferrari Bonini, mantenne il territorio della parrocchia che si trovava oltre le mura, i cui confini erano segnati principalmente da vie d'acqua: il canale di Secchia, il canale d'Enza, il rio detto Rodanello, la strada del Castello di Miara. Questo avvenimento diede origine ai toponimi Santa Croce “interna” ed “esterna”.

 

Ritratto di Francesco III d'Este, duca di Modena (Modena 1698 – Varese 1780)
Ritratto di Francesco III d'Este, duca di Modena (Modena 1698 – Varese 1780)

2.1 Smembramento di Santa Croce Esterna

 

Nel 1769 il duca di Modena Francesco III obbligò i vescovi di Modena e Reggio a ridurre il numero delle parrocchie. La parrocchia di S.Biagio, che allora contava 130 case, 169 famiglie e 788 parrocchiani, fu smembrata e il territorio fu diviso tra le confinanti S.Prospero de' Strinati, S.Silvestro (Mancasale), S.Floriano (Gavassa) e S.Francesco di Paola (Ospizio).

 

La parrocchia di San Biagio fu definitivamente soppressa nel 1783.

dettaglio tratto dalla mappa Camuncoli, XVI sec.
dettaglio tratto dalla mappa Camuncoli, XVI sec.

3. La Mappa Camuncoli


La mappa Camuncoli è una “veduta” di Reggio ultimata dal cartografo Prospero Camuncoli nel XVI secolo, in data anteriore alla distruzione di Santa Croce esterna imposta da Ercole II nel 1551 per tutte le costruzioni comprese nel raggio di mezzo miglio dalle mura. Infatti vi è rappresentato ancora il Borgo di Santa Croce Esterna, ad una distanza molto inferiore al mezzo miglio dalle mura. La mappa è attualmente conservata presso l'Archivio di Stato. E' orientata con il Nord in basso, contrariamente all'usanza dei giorni nostri.

Essa mostra chiaramente gli edifici allora presenti nel Borgo di Santa Croce, con la chiesa, situato al di fuori della cinta muraria e fiancheggiato dal Naviglio di Reggio, costruito in epoca medioevale con l'obiettivo (rivelatosi poi difficilmente realizzabile) di potere raggiungere durante tutto l'anno i porti fluviali del Po, e da lì il mare Adriatico.


Cabreo Mulino della Nave, sec.XVII, Mappe dei beni del Comune di Reggio Emilia
Cabreo Mulino della Nave, sec.XVII, Mappe dei beni del Comune di Reggio Emilia

4.Lo sviluppo del territorio


4.1 I mulini de “La Nave”


Nel XIII secolo il Comune di Reggio decise di aumentare il numero di mulini del territorio. Una delle zone della città che più si prestavano alla costruzione di tali edifici fu identificata nel Borgo di Santa Croce.

Nel 1248 il podestà Zavarone fece costruire lungo il Naviglio i cosiddetti “Molendina Nova”, i mulini nuovi, poi diventati noti come “la Nave”, situati all'incrocio tra le odierne via del Chionso e via Regina Margherita. Nel 1462 venne decisa la costruzione del Canale Ducale (o Canale d'Enza) che tuttora costeggia via del Chionso.

La Nave svolse un importante ruolo economico e sociale, essendo il porto di Reggio fino al XIX secolo. Grazie alla tecnica dell'alaggio, le imbarcazioni venivano trainate da cavalli o buoi che procedevano sugli argini. Anche i materiali impiegati per la costruzione del Teatro Municipale nel 1857 furono trasportati da chiatte che risalirono il Naviglio fino alla Nave.

Nel 1885 il mulino divenne il primo edificio urbano a essere illuminato elettricamente, poi iniziò il declino, a causa dell'utilizzo di macchinari e tecnologie più moderne, fino al definitivo abbattimento nel 2005.


4.2 Opifici e strade di Santa Croce Esterna (secc. XVII - XIX)


Altri opifici situati nella zona dell'odierna via Regina Margherita erano il Mulino Basso, il Mulino del Panno (per la lavorazione della lana), il Mulino del Maccagnano edificato nel XVIII secolo e il Follo della Carta, già sede di un mulino, ma trasformato nel 1648 in follo per carta da stracci e stamperia.

Gli impianti del follo continuarono a funzionare per gran parte del XX secolo. L'edificio, posto all'incrocio tra le attuali via Adua e via Regina Margherita, venne abbattuto nel 1980.

Fino alla fine del XIX secolo solo poche strade attraversavano la zona di Santa Croce:

la “strada delle officine” (attuale via B.Ramazzini), il “vicolo del lupo” (attuale via Bligny), la “strada delle ortolane” o “zappello” (corrispondente alle attuali via A.Veneri e via delle Ortolane), oltre alla strada provinciale per Mantova, cioè le attuali via Regina Margherita e via Gramsci.


Cartolina delle Officine Meccaniche Reggiane tratta da “Reggio in cartolina” - 1978
Cartolina delle Officine Meccaniche Reggiane tratta da “Reggio in cartolina” - 1978

5. Santa Croce Esterna si trasforma in “zona industriale” ( Sec. XX)


5.1 Le Officine Meccaniche Reggiane


All'inizio del XX secolo iniziò la trasformazione del quartiere in zona industriale:

le "Officine Meccaniche Italiane S.A.", meglio note come "Officine Meccaniche Reggiane", furono fondate nell'agosto del 1901 ad opera dell'Ingegner Romano Righi sotto il nome di "Officina Meccanica e Fonderia Ing. Romano Righi e C."


tratto da L'Azione Cattolica - settimanale diocesano - 16 ottobre 1914
tratto da L'Azione Cattolica - settimanale diocesano - 16 ottobre 1914

5.2 Fondazione della Chiesa Della Santa Croce (13 Ottobre 1914)


Il numero di case e la popolazione del quartiere aumentarono decisamente e quindi si sentì la necessità della costruzione di una nuova chiesa, più vicina al territorio di quanto non fossero le parrocchie di Mancasale e Ospizio.

Nell'anno 1912 il canonico don Giacomo Soncini, che aveva ereditato da suo zio, don Giuseppe Soncini, i beni del defunto don Giambattista Campi, parroco di San Rocco in città, ebbe l'idea di fondare un istituto di beneficenza, retto da suore, con annessa chiesa o oratorio, sul terreno ereditato in villa Ospizio, sullo stradone per Correggio, attuale via Adua.

L' Ing. Giovanni Massa venne incaricato del progetto e del preventivo e la Cooperativa Cattolica fra i muratori di Reggio Emilia iniziò i lavori di fondazione della chiesa il 5 ottobre 1914.



Pochi giorni dopo, martedì 13 ottobre 1914, si tenne la cerimonia inaugurale: alle ore 3 pomeridiane S.E.Mons.Eduardo Brettoni, Vescovo di Reggio, alla presenza di molti sacerdoti e fedeli, pose solennemente la prima pietra dell'erigendo edificio, sotterrando una pergamena commemorativa.



BIBLIOGRAFIA:

A nord della città – Antonio Canovi – Edizioni Diabasis – 2007

Chiesa di S.Paolo nella sua conversione – Tipolito F.lli Rossi - 1969

Indicatore di Reggio nell'Emilia – 1922

L'Azione Cattolica - settimanale diocesano - 1916

La nostra chiesa – Tipolitografia Emiliana – 1969

Reggio Emilia ieri e oggi – Ivano e Luciano Burani – Elytra - 1992

Reggio in cartolina – G.Badini e C.Rabotti - Tipolitografia Emiliana - 1978

S.Croce nuova chiesa parrochiale ne' sobborghi di Reggio – Tipogr. Editrice Guidetti – 1919

Storia di Reggio nell'Emilia – Andrea Balletti – Multigrafica Editrice - 1968

Un campanile...una porta – Parrocchia SS.Giacomo e Filippo – Ed.Gianni Bizzocchi – 1999